LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Salvatore Armando Santoro
Squallidamente

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]


L'immagine è tratta dal portale:
http://www.ambulatoriodipsicologia.it

Vorrei poter tornare indietro
fermare il tempo
riprovare l'amore che mi hai dato
veder quasi da un vetro
le trasparenze che mi sono scordato,
quella che eri e sei
or ti camuffi e un'altra non vorrei.

Così ti voglio erotica e viziosa
condita di quella trasgressione salutare
che m'hai donato e che m'hai fatto amare
un'altra non vorrei
no, io voglio lei.

Sì, sempre come eri, licenziosa,
ricca di esuberanza,
quando abbondavano gli ormoni,
me li hai trasmessi intensi
ho colto allora tanti feromoni,
alta era l'intensità e li gustavo
con te dentro l'inferno sprofondavo.

E niente, niente era peccato,
coglievo tutta la tua vitalità,
quell'esporti indecente,
quei liquidi che sgorgavano abbondanti
quel tuo amore che allor mi regalavi:
- oh, come posso io scordarlo? -
Con un coltello in corpo me l'hai inciso
circola ancor nel sangue
anche se adesso il cuore mio
batte con ritmo indeciso
la mente mia nel nulla langue.

Mi sei dentro oramai,
t'ho chiusa dentro la mente e più non esci,
s'affaccia un nuovo amore,
e il vecchio spinge,
ma sempre tu martelli più indecente,
tu, squallor dello squallore,
impudica e immorale,
resistente,
tu, che m'hai preso il cuor squallidamente.

Salvatore Armando Santoro

(Donnas 25.6.2017 – 10,00)

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.